Ieri alla Biblioteca Filelfica di Tolentino ho assistito ad un incontro molto interessante.
Attore protagonista: Cristian Umbro (in foto). L’occasione era per presentare il suo primo romanzo “Almeno una volta” (http://www.almenounavolta.it/) e nello stesso tempo, o forse in primo luogo, lasciare un messaggio ai giovani.
Il tema dell’incontro era “Generazioni a confronto” e ospite d’eccezione Lallo – musicista di elevata caratura e professore speciale… che tutti a Tolentino conoscono. Testimonial perfetto, perfetto per far capire come generazioni diverse possano rimanere in contatto eliminando quel muro che spesso si costruisce.
Io non sono per le generalizzazioni e quindi evito di dire che una generazione diversa dalla mia, ad esempio i miei genitori, non possa capirmi o sia per forza differente e lontana da me.
Come Lallo ha precisato nel corso della serata, tutto dipende dalla testa e dalla cultura dell’uomo (o donna) che si mette a confronto. Troppo spesso ci arrivano risposte e poco domande giuste, quelle che servono per costruire la nostra strada. Questo passaggio mi è piaciuto in modo particolare.
Allora, mentre loro parlavano, io pensavo… e ti dico a cosa.
C’era una volta una ragazza che frequentava le scuole medie. Oggi, quella ragazza, ricorda tre professori, tre teste diverse, 3 modi diversi di mettersi a confronto o instaurare un dialogo con la generazione dei giovani.
Uno, era completamente assente, inserito nel suo mondo, solo suo e bastava modificare il risultato finale di un compito, senza modificare il testo sopra, che tutto andava bene… tanto era assente.
Una invece, diede una risposta importante, avendo la verità assoluta su quale scuola dovesse poi prendere quella ragazza. Ne era così convinta…
L’ultimo dei tre, quando ebbe modo di rivedere quella ragazza, chiese “Quale strada hai scelto?”.
Riuscite a capire la differenza tra le tre teste? E’ abissale.
C’è chi se ne frega, chi impone e chi rispetta.
Poi, il messaggio di Cristian: provate a raggiungere i vostri sogni. Tutti possono.
Ed io aggiungo: evitate di lasciarvi intrappolare da giudizi e pregiudizi sui giovani. Lasciate cadere in terra quelle etichette e vestitevi di un abito diverso, quello che rispecchia i vostri sogni.
Credete nelle vostre forze, costruite il vostro futuro… oltre ogni crisi o prima e seconda recessione… io nemmeno mi ero accorta di essere entrata nella seconda.
Non c’è lavoro. Non c’è spazio per i giovani. Maddai. Forse per quelli che pensano di trovare un posto sicurissimo con uno stipendio da sogno. Ma sai cosa penso? Se voglio vedere questo momento storico da un altro punto di vista, dico: la crisi azzera, ferma, frena… quale migliore opportunità di emergere come un seme speciale? E far vedere che vale la pena lottare per un proprio sogno…
Piuttosto che criticare o attaccare e fare guerra a chi non ci capisce, o non vuole capire, investiamo le nostre forze in modo più produttivo e costruttivo. E’ possibile.
PS: le certezze di quella seconda prof. le ho demolite ad una ad una. Tutte. Del primo mi ricordo il soprannome (Cavallo). Del terzo… bè di lui ricordo la lezione e l’emozionante musica che ho ascoltato ieri sera. Grazie Lallo.
PPS: Grazie a Laura Nardi per avermi inviato all’evento. Mi sono arricchita.
Passate una serena Domenica!
Un sorriso…
Solidea.