Ed eccoci, il 2015 sta terminando e io, come da tradizione, fisso con le parole le esperienze vissute, le sensazioni e le mie riflessioni.
Il mio è un discorso scritto, un dialogo tra me e me che poi verrà condiviso con voi.
Probabilmente dimenticherò alcune cose, magari importanti. Cercherò comunque di focalizzarmi sulle realtà che mi hanno coinvolta maggiormente.
Non andrò in ordine cronologico e nemmeno per livello d’importanza. Scrivo e basta.
Il 2015 è stato decisamente l’anno più impegnativo e ricco di esperienze. Tutte le attività che ho svolto sono state caratterizzate dalla passione. Altrimenti mi sarei dedicata ad altro.
Tutto parte sempre da qui. Questa è la mia postazione. Un pc, lentissimo e criticato da molti, i pad, smartphone e agenda tradizionale.
La postazione più scomoda che potessi scegliere, ma è l’angolo delle idee, delle progettazioni e della scrittura.
Da qui scrivo i miei articoli per il Multiradio Press News. In questo anno la collaborazione con questo mensile è stata entusiasmante. Ho realizzato tante interviste a persone che mi hanno dato tanto in termini di forza, coraggio, scelte. Ho anche avviato la trattazione di temi socialmente rilevanti. Una sfida e un impegno che cresce, ma che sono felice di portare avanti sotto la supervisione del mio editore Oriana Forconi. La redazione poi è un covo di persone speciali.
Come si resta incantati da un paesaggio innevato, ogni volta, io m’incanto pensando alla scrittura. Raccontare con le parole le emozioni delle persone ha il suo fascino. Entri dentro alle loro vite e respiri la loro forza, anche quando esteriormente non la si vede.
Il mio non è un proposito, ma una scelta che ostinatamente porto avanti: faccio solo le cose che amo fare.
In questo anno mi sono dimenticata di avere la tv, e non ne sento la mancanza. La comunicazione manipolatrice e di massa non la uso più nemmeno come caso di studio. Preferisco pensare con la mia testa, sbagliare, cambiare idea e documentarmi da fonti attendibili.
Ho letto tanto. Così tanto che questa passione è arrivata a mio figlio. E questo mi rende felice.
Ho seguito le due mie aziende cercando di alzare sempre i traguardi. Nonostante la crisi, i risultati ci sono stati.
Sono orgogliosa delle persone con le quali collaboro. Tra corse, tensioni e nuovi progetti abbiamo sempre trovato lo spazio per ridere, divertirci.
Sono le persone che si danno da fare che ammiro, quelle che non perdono tempo dietro a critiche sterili, che si sporcano le mani. È questo lo spirito che intendo portare avanti.
Ho avuto la geniale idea di seguire il corso di scrittura tenuto da Alberto Cola. Oltre ad aver scoperto che lo stimo molto di più di quel che pensavo, ho trovato un gruppo di aspiranti scrittori scalmanati come pochi. Belle teste che sanno ironizzare, costruire e ridere. E allora ti rendi conto che di persone speciali in giro ce ne sono.
Mi sono operata al menisco manco fossi un calciatore. A parte questo ho sperimentato la cortesia e professionalità del reparto di ortopedia dell’ospedale di Camerino.
Sono una che, se può, resta in zona.
L’11 marzo, alle ore 20.32, qualche bastardo ha deciso di avvelenare il mio gatto Chicco. Il fatto che ricordo data e ora la dice lunga. È possibile far sparire certi individui?
Ho cambiato almeno quattro tipi di taglio e colore di capelli.
Ho avuto l’onore di diventare presidente della Consulta delle donne. L’impegno scevro da interessi economici o personali è un esempio da seguire. Le donne della Consulta mi trasmettono energia, coraggio e condivisione. Quando c’è un gruppo coeso tutto diventa più facile.
Il mio, sia chiaro, non è un bilancio. C’è poco da bilanciare e molto da imparare. Il nuovo anno sarà la diretta conseguenza del vecchio.
E allora, cari lettori e cara Solidea, qualunque sia la nostra vita, l’unica cosa che conta è mantenere la mente sveglia. Evitiamo i pregiudizi, conosciamo.
Abbiamo bisogno di consapevolezza, ma non per dire soltanto che tutto va male, che la politica è uno schifo, e che le tasse sono alte. Sì, lo so che è vero. Dirlo non basta. Mettiamoci qualcosa in più. Impieghiamo le nostre forze in qualcosa di concreto. Basta anche qualcosa di piccolo. Cosa possiamo portare noi? Quali competenze possiamo mettere in campo per rendere migliore questa società? Ne vedo molte di persone socialmente impegnate. Prendiamo spunto da loro.
Lasciamo andare tutto lo sporco e facciamo una bella pulizia. Avvolgiamo la nostra vita con cose e persone e circostanze che ci fanno star bene.
Via la retorica. Ci serve la volontà del fare, sul serio. E ci serve coerenza e trasparenza. Se siamo i primi ad ingannare gli altri perché dovremmo pretendere onestà?
Onestà. Vera.
Esprimiamo i nostri sentimenti alle persone a cui teniamo, non è vero che tutto è scontato.
Passione. Motivazione.
Lasciamo perdere quelli che promettono. Le raccomandazioni, se ancora esistono, non vanno più di moda. Tutto deve dipendere da noi e dalle nostre capacità. E anche un modo per sperimentare quello che realmente siamo in grado di fare.
Oh, ne ho tanti di difetti, ma posso dire che quel che ho costruito l’ho fatto da sola, senza se e senza ma.
Impegno. Tutto e subito, e magari a tempo indeterminato, è difficile.
Sacrificio e resistenza. Che non significa privarsi di qualcosa ma lottare per averla. O essere pronti a lavorarci più di otto ore al giorno.
Responsabilità e esempio. Iniziamo noi ad essere persone speciali, nei pensieri e nelle azioni. Non aspettiamo che siano gli altri a fare il primo passo. Ognuno di noi può fare molto.
Costruire con coraggio. Questo auguro a tutti noi.
Solidea