“Asad e il segreto dell’acqua” di Alberto Cola

Asad e il segreto dell'acquaUscito il 19 aprile e pubblicato dalla Piemme nella collana Il Battello a Vapore, “Asad e il segreto dell’acqua” è il libro d’esordio di Alberto Cola nel mondo delle letture per ragazzi.

In questo caso stiamo parlando di una collana storica e decisamente curata nei minimi particolari.

Il libro appartiene alla serie arancio 9+, è ad alta leggibilità, scritto con “font leggimi”, ideato dalla Sinnos editrice nel 2009, adatto ai bambini con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Già questo mi sembra un punto molto importante, un punto che denota l’attenzione della collana nei confronti delle esigenze dei bambini dislessici.

Amo leggere, e questo lo sapete già, ma perché ho scelto un libro per ragazzi? Rispondo subito. Conosco Alberto Cola e so quanta cura mette nei suoi scritti. Lo stimo per tanti motivi, tra questi per la sua personalità e per il suo stile narrativo: preciso, netto, a volte pungente. Sicuramente chiaro, pesato nelle parole incastrate alla perfezione.

Ho letto ogni libro di Alberto, mi manca qualcosa degli inizi, ma ha promesso che mi farà avere quello che riuscirà a trovare. E poi devo dire che lo stimo anche per la pazienza che dimostra nell’avermi come allieva nei suoi corsi di scrittura.

Alberto Cola

Alberto Cola è autore di numerosi racconti pubblicati in varie antologie, dei romanzi Lazarus (Mondadori), La notte apparente (Curcio), della raccolta di racconti Senza evidente motivo (Delos Books), e vincitore del Premio Urania 2009.

Quando ho ricevuto “Asad e il segreto dell’acqua” mi sono emozionata e la curiosità di leggerlo tutto d’un fiato è scattata subito, anche se, fino a oggi, non avevo mai letto un libro per ragazzi di 9 anni e più. Quello che mi ha incuriosita è stato il voler scoprire una scrittura che conoscevo applicata a una storia riservata ai ragazzi.

Questa è la storia: Il giovane Asad è predestinato a diventare amenokal, il capo supremo del territorio tuareg. Ma non solo. È anche predestinato a salvare le sue terre da una tremenda e inspiegabile siccità. Per farlo, però, dovrà attraversare il deserto e raggiungere Bab El Had, il luogo in cui nasce il Bene, e lottare contro lo spirito maligno che impedisce all’acqua di sgorgare dalla sorgente.

Tuareg? Si parla di tuareg?

  • Alberto, dove hai trovato ispirazione per scrivere questa storia?
  • Leggendo in un libro di viaggi un capitolo dedicato ai tuareg. capii che c’era un mondo dietro, e la mia curiosità ha avuto il sopravvento.

E dopo un thriller, una raccolta di racconti pungenti e spiazzanti dove gli undici personaggi protagonisti hanno l’anima colorata di nero e segnata dal tradimento, come è arrivato Alberto a scrivere storie per ragazzi? Gli ho fatto questa domanda mentre era impegnato a rispondere a una giornalista, e siccome non era una domanda programmata, non mi sono scritta la sua risposta. Posso provare a riportare quello che ricordo… In sostanza, Alberto Cola, cerca nel suo lavoro, quello di scrittore appunto, nuovi stimoli, esperienze diverse sulle quali riversare la sua passione.

1Asad e il segreto dell'acquaIeri pomeriggio ho iniziato a leggere “Asad e il segreto dell’acqua”. L’ho letto con l’intenzione di scoprire, oltre al segreto dell’acqua, i tratti distintivi dello stile narrativo. Mi sono chiesta: cosa lascia questo libro a un ragazzo? cosa lascia a me? La scrittura come mi fa vivere questa storia? Quali emozioni suscita?

Sono andata alla ricerca delle parole chiave, queste sono quelle che ho trovato: coraggio e capacità di prendere l’iniziativa, speranza, conquista del rispetto e non pretesa dello stesso, resistenza alle avversità, la capacità di fidarsi degli altri e la responsabilità di avere la fiducia degli altri, il valore dell’amicizia, l’importanza della direzione. Tutti concetti fondamentali e importanti da trasmettere ai ragazzi, ma anche da ricordare da adulti.

Di fondo ho letto il concetto che i bambini sono il futuro.

Asad è il personaggio principale ma insieme a lui ci sono Kalim, Nouala e aggiungo il beccorosso.

Nel corso della lettura ci sono altri personaggi che catturano l’attenzione, e lasciano un sempre un segno, qualcosa che fa riflettere.

La scrittura di Alberto è ricca di descrizioni cinestesiche, visive e auditive. Le parole, nei rispettivi livelli, evocano emozioni, immagini e suoni chiari, scanditi dal ritmo dell’avventura del viaggio in una terra colma di leggende.

Le descrizioni cinestesiche che hanno colpito la mia attenzione sono: gli effluvi d’incenso, i colpi di vento, le temperature, la sabbia che risucchia il calore dei corpi, la sensazione della sabbia in bocca, i respiri profondi nel momento di forti emozioni. E poi si avverte la solitudine che solo il deserto può farti provare, la stanchezza del viaggio, il fresco dei calzoni larghi. Forte è la sensazione di pace nel deserto di notte, il vento di sabbia che sembra un muro, e la forza dei sassi lanciati con violenza.

Il deserto è un cuore vivo fatto di energia. E quell’energia, dalle parole scritte da Alberto, ti arriva tutta. I sensi dei personaggi sono all’erta e si percepisce la stretta di mano di Asad che, nel momento della tempesta, cerca di trascinare l’amico Kalim.

La lettura fa respirare l’aria pesante di abbandono del riparo trovato durante la tempesta.

Si avverte il peso degli abiti pieni di sabbia, lo stomaco in subbuglio. E ancora, l’odore dolciastro che Asad avverte nel provare un grande vuoto, il morso del serpente. Si percepisce la fresca umidità del pozzo, l’aria torrida del deserto. E deciso è il profumo di marcouba.

Le descrizioni auditive consentono di ascoltare il canto, la voce dell’anziana fattucchiera Famah, i campanelli al collo dei dromedari dei meshkot.

Il suono protagonista è la voce della terra: l’urlo del vento e il picchiettare della sabbia.

Ai suoni del deserto si uniscono i battiti del cuore di Asad, e i sussulti degli animali, il cinguettio del becco rosso.

I respiri di Asad e Kalim assomigliano a un grande tamburo, che si avverte fino alla fine.

Tra i rumori raccontati da Alberto Cola, abbiamo il tonfo del sasso che colpisce l’acqua del pozzo, i fruscii della stoffa attorcigliata diventata fune, il crepitio del fuoco.

Molto importante è la voce dell’uomo dell’Albero Unico, simile al fruscio di un animale che striscia sulla sabbia.

I suoni chiave si ascoltano quando propone un indovinello. La tensione aumenta con lo schioccare delle tenaglie dello scorpione; il desiderio arriva con il rumore ipnotico dell’acqua che scorre.

Le descrizioni visive permettono di vedere le palme, la tenda, i tappeti multicolori, i tendaggi e le stoffe colorate: La luce del sole abbaia gli occhi insieme alla sabbia bianca e brillante.

Restano impressi nella mente la visibilità ridotta dalla tempesta, il tappeto di serpenti, le rughe dell’uomo dell’Albero Unico, la sabbia nera contrapposta a quella oro.

La lettura viene arricchita dalle 18 illustrazioni di Alberto Madrigal che fissa i momenti cruciali, quelli più importanti. Illustrazioni che centrano il messaggio delle parole e che arrivano forti al lettore.

I valori trasmessi da questa lettura sono l’amicizia e la forza dello stare insieme. Io ho trovato tanti altri valori che ritengono importanti. Penso all’inutilità dei pregiudizi, alla capacità di credere in se stessi, all’intuito, al coraggio, alla necessità di seguire una direzione, magari aiutati dalle stelle.

Il senso di libertà, la grandezza di una casa quando non è fatta da muri ma da una terra e tradizione… Il capitolo 4 s’intitola “Un nomade ha la casa più grande di tutti”, e questo rende il senso della mia percezione.

Il viaggio non lo fanno solo i tre ragazzi che vanno alla scoperta del segreto dell’acqua, quel viaggio lo fa anche il lettore, l’ho fatto io. Ho viaggiato dentro a sapori semplici e potenti, ho visto colori affascinanti, ho sentito le paure, insicurezze e il coraggio di andare avanti, perché fermarsi significa morire.

Consiglio questa lettura a tutti i ragazzi appassionati di avventura, e lo consiglio ai genitori e agli adulti che tra il principe valoroso, sapiente e simpatico scelgono quest’ultimo per il semplice fatto che il canto del liuto, la bellezza dell’amicizia e dello stare insieme vengono prima di ogni cosa.

Ringrazio Alberto Cola, anche se non ha ancora autografato la mia copia, per le emozioni che mi ha regalo con questa lettura.

Chiudo questo lungo post con le parole della vecchia fattucchiera Famah, parole che dicono tutto.

“Si diventa uomini dentro, prima che nel corpo”.

Solidea

P.s. Se desiderate seguire Asad, visitate la sua pagina facebook 

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