Sul ciglio dell'acqua di Enrico Gentili
Ho scoperto per caso questo libro. E devo ammettere che queste sono le cose che mi piacciono di più. L’ho scoperto un sabato sera di giugno quando Silvia mi aveva proposto di andare alla presentazione di un libro scritto da uno psicoterapeuta.
Ci sono andata volentieri e forse con la convinzione di assistere alla presentazione di uno di quei manuali che amo leggere.
Invece questo libro non è un “manuale” nel senso tradizionale del termine ma un diario.
Leggendo ci si rende conto di entrare nei pensieri dell’autore. Sembra, in modo quasi furtivo, di scoprire i suoi segreti.
Ho chiesto personalmente all’autore,
Enrico Gentili, se il suo intento fosse quello di fornire “suggerimenti” al lettore, consigli utili per superare qualche “problema”.
No. L’intento principale non è questo. E’ un
libro/diario scritto con il cuore, la narrazione di un dialogo interiore, il racconto di alcuni momenti di vita.
Io l’ho letto con la curiosità di conoscere in modo un po’ più approfondito l’autore ed allo stesso tempo mi sono resa conto di quanti “suggerimenti” mi siano indirettamente arrivati.
Sei eventi, trasformati in sei racconti, scelti per raccontare il superamento, e non la guarigione, di un
limite fisico.
In questi racconti si intrecciano speranza, destino, paura, sfida, coraggio, acqua, amore, magia.
E gli sguardi di chi non capisce, forse compatisce, di chi pensa che con certi limiti si possa essere “poveri” o non avere una vita piena.
Invece ti accorgi di quanto ricca sia la vita dell’autore. Ricca a livello mentale, affettivo, ricca di percezioni e delle più sottili sfumature.
Parole fortemente comunicative che permettono di vivere il presente, il passato, i ricordi… come finestre che si aprono in noi.
Vi riporto qualche passaggio che alla mia lettura è risultato significativo.
“Enrico, caro, la vera guarigione nasce sempre da dentro, tutto ciò che può far scattare e operare i poteri autoriparatori dell’organismo, della Natura, della Vita, è terapia, terapia vera!”“Di solito tutti noi facciamo il contrario, nonostante i tanti aspetti positivi che viviamo, basta una sola realtà negativa per farci concludere che stiamo proprio male.”“Accontentarsi dell’Adriatico, ma no, non è questa la parola giusta, la parola giusta è saper vedere o saper vibrare; sono in pochi a poterlo fare.”“Per un attimo rimpiango di non avere con me la fotocamera subacquea, ma poi concludo che forse è meglio così; a volte fotografando la vita ci si scorda di vivere.”Consiglio la lettura di questo libro a tutte le persone che desiderano posizionare la visuale sul ciglio dell’acqua, posto privilegiato per poter, di volta in volta, mettere a fuoco al di sotto e dentro la vita e se stessi ed al di sopra, fuori, all’esterno.
In questo libro c’è sicuramente l’esperienza personale dell’autore ma io credo che sia l’esperienza di ognuno di noi, ognuno alle prese con i propri limiti e le proprie sfide.
Ringrazio Enrico Gentili per avermi rinforzato con le sue parole il concetto che al di là di un limite fisico o di altra natura la differenza la fa il nostro modo di vivere la vita. E lo ringrazio per avermi permesso di notare tutte le sfumature di colore di un grande mare.
Titolo:
Sul ciglio dell’acquaEdizioni Simple
Pagine: 333
I sei racconti:
- Juanito Flores
- Polverina d’angelo
- L’abisso di Maratea
- Le Maldive sotto Capodarco
- Due finestre
- Oceani privati
Per maggiori informazioni su Enrico Gentili, su tutte le sue pubblicazioni e sulle librerie nelle quali è disponibile il libro potete visitare il sito ufficiale
http://www.enricogentili.it Copertina