Le parole che utilizziamo nella nostra vita, sia con noi stessi che con gli altri, hanno un forte impatto sulle nostre emozioni e sulle nostre azioni.

Stavo ripensando ad un partecipante che ho avuto il piacere di avere ad un corso.
Entrò in aula con una faccia triste, con il passo pesante, l'andatura lenta, lo sguardo verso il basso...

Gli dissi: "Ciao Adrea! Bentrovato! ... come stai?"
E lui: "soffro come una cane!"

Quanto è pesante questa frase? Proviamo a pensare ad una persona che "soffre come un cane!", che tipo di vita ha?
Vi posso garantire che la sua vita era molto diversa da quella che lascia immaginare questa frase.

Noi possiamo scegliere di cambiare i termini. Basta esprimere il concetto in una forma diversa che tutto sembra più leggero!
Possiamo, per esempio, dire: oggi mi sento un po' giù.

C'è poi un altro discorso da fare sulle nostre convinzioni... ma chi l'ha detto che i cani soffrono?
E' questa una generalizzazione linguistica che distorce la realtà!
Solidea

Ciao Solidea!
Intanto devo dirti che ammiro molto la tua capacità di prendere al volo tutte le cose che ti girano intorno.
Ho provato a fare attenzione alle parole che usano le persone a me vicine oppure ad ascoltare la gente che incontro per strada. E' un lavoro davvero impegnativo e mi sto sforzando di attuarlo.

Il caso che racconti fa riflettere molto. Detto così mi immagino una persona che ha una vita piena di guai, di problemi, una persona sola, una persona che subisce situazioni negative.
Dire "soffro come un cane" rispecchia una triste e brutta realtà. E se la realtà è diversa allora quel termine andrebbe modificato.

quanti post interessanti!

La prima ipotesi che mi viene in mente è che Andrea sia stato tradito...
"soffro come un cane fedele e devoto che è stato abbandonato"
perchè è in quell occasione che un cane soffre davvero essendo un animale sociale e fedele...

chissà perchè poi mi viene da pensare cosi, c'è di certo una componente di
vissuto personale....

Laura

Prometto che di post interessanti ce ne saranno molti! Abbiamo tante novità per questo forum! Ma questo è un segreto...

Sicuramente Laura l'ipotesi che ti viene in mente è dettata dalla tua esperienza che non necessariamente può vederti coinvolta in prima persona. Fanno parte delle nostre esperienze anche le situazioni vissute dai nostri cari, dagli amici, dai parenti o dai conoscenti.
Certo le esperienze vissute in prima persona sono quelle che rimangono in noi più a lungo, le più difficili da modificare... sono quelle che vanno ad integrare la nostra mappa.

Posso svelarvi una cosa: ho avuto modo di parlare più a lungo con Andrea.
Quello che ne è venuto fuori è questo: si sentiva tradito, proprio come un cane fedele, ma indovinate un po' da chi?

Se dico dalla moglie è una risposta scontata, vero?
Devo rifletterci sù...

Più che scontata la tua risposta è diversa da quella che riguarda questo ragazzo.

Ci pensate ancora un po'?

tradito da un amico... o da un'aspettativa che si era creato?

Andrea è stato tradito proprio da se stesso. Non si era reso conto ma c'era stato un processo inconscio che lo aveva portato a rinunciare ad alcune sue ambizioni professionali.
Il fatto di avere una bimba piccola che lo impegnava un bel po' (rispetto ai suoi precedenti ritmi) ed il fatto di sentire forte il senso di responsabilità verso la sua famiglia lo avevano portato a fare un lavoro che amava poco. E fin qui possiamo dire che tutto è nella norma.
Però perchè rinunciare ad un sogno? Perchè rinunciare a dedicare 30 minuti la sera, prima di andare a letto (visto che questo era il suo tempo libero) alla ricerca su internet del suo lavoro desiderato?

Credo sia il peggiore dei tradimenti perchè un giorno potresti guardare indietro e vivere nel "se avessi fatto..."

Lo credo anche io Rosalba.

Solidea