Re: Gordon e le barriere alla comunicazione
Ciao Giulia!
Per quanto riguarda il "dare consigli" credo di aver risposto in modo abbastanza completo... ho inserito anche qualche frase più funzionale per una comunicazione efficace.
Sul consolare invece aggiungo qualcosa qui.
... e lo faccio con una domanda:
quando consoliamo qualcuno cosa diciamo?In genere si dice: "oh! come mi dispiace! ... non lo meritavi! Perchè è capitato a te! ... anche questa!"
Un momento di consolazione vera ed autentica ci può stare anche perchè la comunicazione non può mai essere forzata o costruita... l'importante è evitare di fare solo pura consolazione.
Perchè?Se rileggiamo le frasi che tendiamo a dire possiamo notare facilmente come tutto sia incentrato su qualcosa di esterno che ha attaccato la nostra amica (o il nostro amico o il nostro fidanzato).
In quel momento stiamo mandando un messaggio del tipo: "
gli eventi ti sono caduti addosso e possiamo solo piangere per questo".
Cosa bisognerebbe fare, sempre con naturalezza.
Bisognerebbe dire si! "mi dispiace" ma aggiungere anche "cosa pensi di poter fare adesso? Come potresti rendere migliore questa situazione?
Insomma tutte parole e frasi che lasciano capire che abbiamo il
potere il reagire agli eventi.
Il pianto è un momento di sfogo, un momento per liberarsi dal dolore che si ha dentro ma poi bisogna passare all'azione per non restare intrappolati in una situazione per noi negativa.