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 Lo scoglio e la marea: public speaking 
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Messaggio Lo scoglio e la marea: public speaking
Sicuramente nel parlare in pubblico (public speaking) un passaggio essenziale è quello della gestione del proprio stato d'animo.
Tutto infatti ruota intorno a questo, a ciò che sentiamo, a ciò che pensiamo... ed il tutto è pronto a generare un particolare stato d'animo (positivo o negativo) che andrà ad influenzare la nostra perfomance.

Ci sono diversi strumenti per la gestione delle emozioni... in questo post vorrei condividere con voi ( ed anche su richiesta di Markus) l'utilizzo di una metafora (sapendo che le metafore in comunicazione sono elementi importanti).
La metafora è quello dello scoglio e della marea.

L'oratore, la persona che parla ad una platea, è lo scoglio.
provate a visualizzarlo...
cosa fa lo scoglio? Come ci si potrebbe sentire ad essere uno scoglio? Quanto peso... quanta forza?

La platea è rappresentata dalla marea... potrebbe "saltarci" addosso all'improvviso, travolgerci con domande (magari anche scomode o di critica)...
ma lo scoglio come reagisce alla marea?

Vi allego un'immagine per rendere visivamente l'idea del messaggio...
parliamone. ;-)

E come lo scoglio, l'oratore deve assumere una postura di forza, stabile, salda... una postura che permetta di affrontare nel modo più produttivo possibile il pubblico.



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13 gen 2011, 17:41
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Messaggio Re: Lo scoglio e la marea: public speaking
Bellissima!!!! grazie 1000 Solidea. In alcune arti marziali, insegnano a non opporsi alla forza dell'avversario, bensì ad allinearsi ad essa e sfruttarla. Guardando l'immagine della marea che si frange e si disperde ai lati dello scoglio mi viene in mente questo. Ciao.
Markus

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16 gen 2011, 21:37
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Messaggio Re: Lo scoglio e la marea: public speaking
Ottimo paragone Markus! Il senso è proprio questo...

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17 gen 2011, 12:28
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Messaggio Re: Lo scoglio e la marea: public speaking
Bella immagine quella dello scoglio e della marea. Quali sono le tecniche che utilizzate per togliere la paura del parlare in pubblico?
Nei film molto spesso dicono di immaginare tutta la platea nuda, non l'ho mai provato, comunque il senso è che bisogna "sdrammatizzare", se viene da ridere è già un fatto positivo.
Un'altra tecnica può essere quella di immaginare di stare facendo un discorso di fronte ai propri familiari, come se stessi spiegando "casualmente" qualcosa di semplice in casa.
Ho notato comunque che sono i primi attimi quelli più difficili, poi ci si accorge che in fondo non è questo grande problema.
A presto
Marcello

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22 gen 2011, 12:31
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Messaggio Re: Lo scoglio e la marea: public speaking
Si esatto!
A livello di visualizzazione si lavoro molto sulla platea... ed ognuno deve trovare l'immagine da costruire più produttiva possibile.
Può essere quella di vederla nuda, di vederla con le persone piccolissime... oppure di immaginarla composta da nostri familiari, amici... ognuno deve però trovare l'immagine funzionale al suo caso.

Oppure si lavora sull'oratore, in questo caso in anticipo rispetto la performance... dovrebbe immaginarsi nel momento del parlare in pubblico, vivere le emozioni positive, immaginare di ricevere delle critiche e saperle gestire al meglio... vedere come si muove, come respira, le emozioni che prova e che riesce a gestire alla perfezione. Immaginare una platea molto più ampia di quella che avrà...

Insomma, tutto il lavoro, centrato sulla visualizzazione di se stessi o della platea, è un lavoro mentale...

Si, sono i primi attimi quelli che fanno generalmente paura... poi tutto sembra andare liberamente... e ci si dimentica del pubblico, delle nostre paure, ecc...

Poi al termine della perfomance ci fasciamo la testa di domande... del tipo "ma come sono andato?... Potevo dire quella cosa!... Cosa diranno di me?" ;-)

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22 gen 2011, 20:01
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Messaggio Re: Lo scoglio e la marea: public speaking
E' vero, alla fine ci diciamo sempre che avremmo potuto essere più tranquilli e fare un discorso migliore.
Io per esempio ho un "problema" con la respirazione, sarà appunto per l'ansia ma spesso interrompo la comunicazione per prendere boccate profonde che interrompono il flusso delle parole a metà, se hai/avete qualche consiglio è ben accetto ;)

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22 gen 2011, 20:28
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Messaggio Re: Lo scoglio e la marea: public speaking
"Le cose che ci diciamo alla fine" credo siano molto importanti.
Abbiamo elementi da valutare, ad esempio "cosa ha funzionato", "cosa ha catturato l'attenzione della platea e cosa no", "cosa dobbiamo migliorare", finalizzati al miglioramento della prossima nostra performance.

Personalmente ho trovato motlo utili alcuni libri, ed anche i corsi hanno la loro utilità, quello che però alla fine fa la differenza è l'esperienza... e posso anche dire che goni volta è come la prima, ogni volta abbiamo sempre cose da imparare...

Per quanto riguarda la "respirazione" ci sono alcuni esercizi, gli stessi che fanno ad esempio gli attori di teatro, finalizzati al controllo da un lato e, dall'altro, al riscaldamento della voce.
Ne parlemo in un "capitolo" specifico...

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24 gen 2011, 12:38
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Messaggio Re: Lo scoglio e la marea: public speaking
Ciao a tutti, felice giornata!

Ho sperimentato il rapporto con la platea quando cantavo in pubblico e devo dire che il piu delle volte l approccio era agevolato dai fari luminosi che illuminando me accecandomi non mi facevano vedere le facce del pubblico 02d::
Quando i fari non c'erano durante il primo brano guardavo all orizzonte 15:::

e dovevo solo cantare! pensate un po se avessi dovuto parlare!!!
sono troooppo timida ed insicura 8 cool

Questa metafora mi sarebbe stata (o mi sarà) molto d aiuto come tutti gli altri consigli 02::

baciiiiiii


24 gen 2011, 13:30
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Messaggio Re: Lo scoglio e la marea: public speaking
Interessante metafora quella dello scoglio e la marea, rende bene l'idea della postura che deve avere l'oratore per affrontare nel modo migliore il pubblico.
Io personalmente ho trovato più utile concentrarmi sull'oratore che sul pubblico. Soprattutto nella fase di preparazione, quando provi il discorso, chiudi gli occhi e immaginati sul podio. Devi pensare in positivo, che va tutto bene: il pubblico che ti guarda soddisfatto, tu che affronti le obiezioni con disinvoltura, tutto scivola via liscio fino ad uno scrosciante applauso finale.
E' tutto un lavoro di visualizzazione che devi ripetere più volte fino a fissarlo bene nella mente ed è molto utile per allentare lo stress.

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15 nov 2012, 0:17
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