Quando parliamo di comunicazione spesso siamo predisposti a pensare al contenuto, alle parole ed all'effetto prodotto.
Credo non sia una scoperta dell'ultimo minuto quella invece della
comunicazione visiva.
Mi riferisco alle immagini, quelle fisse, immobili... insomma quelle da fotografia. Lo scatto puro di un momento...
Riflettevo su questo l'altro giorno, quando un partecipante ad un mio corso, Riccardo, mi ha raccontato la sua passione per la
fotografia.
Ho percepito così le emozioni che si vive da dietro l'obiettivo, ho visto con l'occhio di chi vuol cogliere un momento e trasmettere l'emozione relativa ad esso.
Ci riflettevo questa mattina appena aperto il pc ed appena ho visto l'immagine di sfondo: un'isola nell'oceano... una palma... l'idea del relax, del silenzio, della pace...
Da uno scatto percepiamo infinite sensazioni. L'
immobilità dell'immagine smette di esistere nel momento in cui diamo
movimento alle nostre emozioni.
E in relazione alle immagini abbiamo due possibili
feedback: quello
passivo, indotto cioè da chi costruisce ad arte la comunicazione visiva (pensate ai pubblicitari), e quello
attivo, quello cioè che costruiamo noi, basato sulla nostra esperienza, sui nostri ricordi e sui nostri sogni.
In questo caso la stessa immagine può trasmettere un
numero indefinito di sensazioni, tante quante sono gli occhi che la guardano, che in essa entrano, che la vivono a livello emotivo.
Ma il cuore di tutto questo discorso qual è?
E' questo: ognuno di noi ha delle immagini al quale è legato, immagini che evocano sentimenti di forza, sicurezza, positivi... e sentimenti negativi.
Avete mai fatto un inventario delle vostre immagini? Provate...
Possiamo creare due archivi: quello cattivo e quello buono.
Nel primo mettiamo le immagini che ci fanno star male, che ci creano stati d'animo negativi e nel secondo invece quelle immagini buone, positive, che ci conferiscono forza, sicurezza e stabilità emotiva.
E poi che ci facciamo con questo archivio?Quando ci sentiamo un po' giù, andiamo ad aprire quello buono, troviamo un'immagine che ci serve in quel momento e lasciamola lavorare per noi.
Il nostro stato d'animo cambierà.