A proposito di favole e filastrocche per bambini
Uno dei modi per comunicare con il bambino è quello di leggere favole e filastrocche. E' una forma di comunicazione profonda se si pensa che la lettura va a stimolare, attraverso il canale
auditivo (il suono delle parole), le immagini mentali che nasceranno nel bimbo.
Ciò che viene stimolato in particolare è il lato della fantasia, della costruzione di personaggi, volti, situazioni, ecc. E non solo: al bambino arriveranno anche messaggi indiretti che avranno un peso sulle sue convinzioni, pensieri, azioni.
Il ruolo della favola è molto alto, questo lo sappiamo tutti.
Mentre scrivo prendo in mano uno libriccino delle favole (uno di quelli che dovrei leggere a mio figlio). Fa parte di un progetto chiamato "nati per leggere" e credo, ma non ho la certezza (forse mi potete aiutare voi) che queste sono favolette e filastrocche conosciute.
E mi viene anche da dire "ma chi le ha scritte?"
Io dico solo che a mio figlio non le leggerò.
Ne scrivo due o tre a caso, leggetele e se avete voglia commentiamo insieme il contenuto, il linguaggio, il messaggio inconscio che arriva al bambino. ----------------------------
Cavallino arrò arrò,
prendi la biada che ti do,
prendi i ferri che ti metto
per andare da San Francesco.
San Francesco è sulla via
per andare alla Badia,
alla Badia c'è un frate
che prepara le frittate,
me ne dette un pochettino:
butta via questo bambino!
----------------------------
Pimpirulin piangeva
voleva mezza mela
sua mamma non l'aveva
Pimpirulin piangeva.
A mezzanotte in punto
passò un aereoplano
che sopra aveva scritto:
Pimpirulin, sta' zitto!
----------------------------
Domani è festa
si mangia la minestra,
la minestra non mi piace
si mangia pane e brace,
la brace è troppo nera
si mangia pane e pera,
la pera è troppo bianca
si mangia pane e panca,
la panca è troppo dura:
si và a letto addirittura.
----------------------------
Che cosa ne pensate voi?