Non sono il successo personale o la perdita del lavoro che scandiscono i migliori e i peggiori momenti della vita, ma l’inizio di un’amicizia o di un amore, oppure la sua fine. A dimostrarlo è stata una recente ricerca condotta dall’Università di Buffalo, nello Stato di New York.

"Molti di noi spendono gran parte del loro tempo nell’ottenere risultati individuali come nel lavoro, nella scuola o negli hobby", sostiene una delle autrici dello studio Shira Gabriel, docente di psicologia presso l’università statunitense. "Tuttavia, questa ricerca suggerisce che gli eventi che ci causano maggior felicità, e sono potenzialmente i più dolorosi, sono gli eventi sociali, i momenti in cui ci leghiamo agli altri e percepiamo il legame degli altri nei nostri confronti", spiega la Gabriel.

Nella loro ricerca pubblicata sulla rivista Self and Identity, la ricercatrice e i colleghi hanno effettuato quattro diversi studi su un totale di 376 persone, dimostrando come gli alti e i bassi della vita di ognuno fossero strettamente legati a esperienze di tipo sociale o affettivo. "Abbiamo verificato, tuttavia, che non erano gli eventi indipendenti o le realizzazioni individuali come vincere un premio o completare un lavoro che influivano di più sui partecipanti, ma i momenti in cui le relazioni strette cominciavano o finivano; quando qualcuno si innamorava o trovava un nuovo amico; quando una persona amata moriva o ‘spezzava’ il loro cuore". In breve, conclude la ricercatrice, questi momenti di legame con gli altri erano quelli che influivano maggiormente sul senso di gioia o di dolore dei soggetti, indipendentemente da quanto fosse triste o felice il resto del mondo.

Fonte: Our Best and Worst Moments Occur Within Social Relationships, Research Shows. University at Buffalo, 27 agosto 2010