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 Con quale metro valuti gli altri? 
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Messaggio Con quale metro valuti gli altri?
Apro questo argomento con un passaggio tratto dal libro "L'arte di ascoltare i battiti del cuore" di Jan-Philipp Sendker, edito da Neri Pozza.
In questo passaggio U Ba sta parlando a Julia...

"... L'amore ha tante forme differenti, Julia, tanti volti, che la nostra fantasia non basterebbe a immaginarli tutti.La difficoltà sta nel riconoscerlo quando ce l'abbiamo davanti.
< E perché poi dovrebbe essere così difficile?>
Perché vediamo solo quello che conosciamo. Siamo convinti che gli altri siano capaci di fare solamente ciò che sappiamo fare anche noi, nel bene e nel male. Per questo riconosciamo come amore solo quello che corrisponde all'immagine che ne abbiamo. Vogliamo essere amati come amiamo noi. Ogni altro modo ci è estraneo, lo guardiamo con dubbio e sfiducia, ne fraintendiamo i segni, non capiamo la sua lingua. Accusiamo. Affermiamo che l'altro non ci ama. E invece forse ci ama in un modo tutto suo, che noi non conosciamo. ... ...


Questo passaggio mi ha colpito molto perché è una grande riflessione.
Non potrà mai esserci una crescita personale se, in primo luogo, non siamo capaci di fare una profonda autoanalisi. Con quale metro misuriamo gli altri? Con il nostro? Con tutto il bagaglio di quello che noi conosciamo?
Certo, questa è sempre la base dei nostri confronti. Partiamo da ciò che abbiamo già sperimentato, dalle nostre esperienze e dalle nostre convinzioni.
Ma questo non basta. Non basta né per una nostra personale evoluzione né per un confronto costruttivo con gli altri.
Usare solo il metro personale ci limiterà e ci farà esprimere delle regole universali che universali non potranno essere.
In una stessa identica circostanza, due persone reagiranno in due modi diversi anche se solo per piccole sfumature.

Portare avanti la trappola del "se non fai come me allora vuol dire che..." significa alimentare una spirale dove emergono solo fraintendiamenti, confusioni e delusioni.

Se ci rendiamo conto di usare solo ed esclusivamente il nostro metro, proviamo, almeno una volta, a lasciarlo da parte (quello vale per noi). E quando ci confrontiamo con qualcuno cerchiamo di entrare nel suo mondo e capire di più.


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"Prima dí a te stesso cosa vorresti essere; poi fai ciò che devi fare." Epitteto
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Immagine Docente e Formatore in comunicazione efficace. Fondatrice di Comunicare PositivaMente.
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7 ott 2013, 16:39
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