Ieri è stato il mio giorno di riposo e così con mio figlio siamo andati a fare una passeggiata in centro tra il mercatino settimanale e negozi vari.

Oltre ad essere stato un piacevole momento di relax è stato anche un giorno in cui ho raccolto alcuni spunti per riflettere insieme.

Entriamo in un negozio piuttosto piccolino e quindi ci troviamo subito difronte al commesso/titolare.
Per prima dico "buongiorno".
Il commesso risponde al saluto senza alzare lo sguardo e con tono distaccato.
Era impegnato al pc.

Aspetto 3 minuti e poi mi dedicata un po' del suo tempo (quello di cui avevo bisogno per fare un acquisto).
3 minuti sono pochi se misurati nell'arco della giornata ma in certi contesti diventano anche troppi.

Nella mia città la lamentela frequente è che il centro è poco frequentato e che i negozi ne subiscono le conseguenze.

Ora mi domando: se questa condizione è vera, quando arriva un cliente (fosse solo uno) non bisognerebbe prestare più attenzione in modo che questo cliente possa poi ritornare?

In generale l'attenzione a come si comunica con il cliente dovrebbe essere sempre viva in qualsiasi contesto e l'approccio mirato a mettere in una condizione aperta all'acquisto.

Io credo che l'approccio del commesso sia stato poco funzionale nei miei confronti come cliente.
Anche se impegnato poteva per un momento alzare lo sguardo, salutare e dire "mi può scusare un attimo? ho un piccolo lavoro da terminare e poi sono subito da lei".

Con questa frase il mio stato d'animo sarebbe subito cambiato ed avrei aspettato tranquillamente senza far caso al momento di attesa.

Cosa ne pensate voi?

La penso esattamente come te.
Quando si ha un negozio si dovrebbe sapere che il cliente è il cuore dell'attività.
Un buon prodotto da solo non basta. Ci vuole anche la predisposizione al contatto con il pubblico e se non si ha un po' si può acquisire.
Del resto alzare la testa e fare un saluto decente è questione di pochissimi secondi oltre che di educazione.

Credo anche io che sia prima di tutto una questione di buona educazione e poi di rispetto per il cliente.

Questo è stato l'episodio di quel mattino e per integrare il tutto devo aggiungere che il giorno dopo (cioè ieri) sono ripassata a ritirare la merce acquistata.

L'atteggiamento del negoziante èstato all'inizio più o meno lo stesso di quello che vi ho riportato, forse un po' meno distaccato.
E' cambiato improvvisamente solo dopo che ho pagato. Allora sono scattati i "grazie signora... buona serata signora!".

Nel caso del saluto senza alzare lo sguardo è proprio questione di educazione, per il resto con i clienti bisogna avere un minimo di predisposizione, e io che ci lavoro sempre a contatto dico che ci vuole poco, basta essere gentili, cortesi e dare un sorriso, quello poi non si rifiuta a nessuno, credo che per questo tipo di lavoro bisogna proprio esserci portati, e vi posso raccontare che qui dove lavoro, ci sono entrambi i casi, uno dei due soci che ci è portato, disponibile sempre, direi anche troppo, e l'altro musone ma prorpio musone, e si vede che i clienti lo evitano e chiedono sempre dell'altro.
Sapete una cosa, lavorare a stretto contatto con le persone delle volte è difficile, ma è una cosa bellissima.

Teresa

In effetti Terry credo anche io sia stata una questione di educazione. Credo sia una regola basilare quella si salutare guardando l'interlocutore.

Molto interessante il tuo esempio sui due stili di approccio agli altri.