9 Responses so far.
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Prova a pensare ad una situazione, recente o passata, in cui hai conosciuto una nuova persona.
Sappiamo che la prima impressione è quella che determina la “valutazione” personale sul nostro interlocutore.
Quando hai conosciuto questa nuova persona, cosa hai guardato prima di tutto?
Cosa ti ha colpito?
A quale test l’hai sottoposta?
E poi su quali basi hai deciso di rifrequentarla o non frequentarla più? Bocciarla o promuoverla?
Solidea
Dipende sempre dal contesto e dal tipo di relazione che si va ad instaurare.
Però è importante, perchè difficilmente ci asteniamo dal giudizio e l’idea che matura, rimane.
Generalmente mi soffermo sulla sua apertura e capacità di comunicare, guardo poco l’estetica.
Beppe
grazie Beppe per il tuo commento!
In effetti, spesso si tende a conservare la prima impressione. Anzi, quasi involontariamente, il nostro cervello va sempre alla ricerca di dettagli del nostro interlocutore che possano confermare la prima idea che ci siamo fatti di lui.
Come scrivi te, è difficile cambiare opinione o perlomeno metterla in discussione.
A fatica si riesce a dare una seconda possibilità all’interlocutore se la nostra prima impressione era negativa.
Personalmente osservo sempre, come te, il modo di comunicare della persona. Osservo la sua gestualità e cerco di interpretare tutti i suoi messaggi del corpo (gli occhi come prima cosa!).
Solidea
Grazie per il tuo intervento!
La prima impressione credo si formi proprio su ciò che proviamo “a pelle”. Ci sono sensazioni che ci arrivano sotto forma di messaggi, spesso involontari e riferiti alla gestualità più che alle parole, dal nostro interlocutore.
Non è detto che la nostra prima impressione sia quella giusta… e quando è così dobbiamo essere flessibili mentalmente e pronti a cambiar idea.
Buona giornata Claudio!
Solidea
Ti ringrazio per aver partecipato a queto confronto e soprattutto per aver fatto un “esperimento” su di me.
Condivido le tue osservazioni sul mio abbigliamento “del momento” e mi rendo anche conto che possa portare ad un contrasto sulla mia immagine. Mi riferisco al quel contrasto che vedi tra la svagatezza ed il mio “osservare” le persone.
Però c’è un dato di fatto: non sottopongo le persone a dei test da me costruiti o guidati ed il mio modo di osservare ed ascoltare i miei interlocutori è tutt’altro che indagatorio o posto in un piano di mia superirorità.
Mi piace ascoltare gli altri e stabilire un contatto che sia di scambio reciproco soprattutto quando ci sono differenze di vedute, di idee, di modi anche di porsi.
Ascolto gli altri in modo naturale e senza finalità di costruirmi un pregiudizio.
Ti ringrazio anche per le osservazioni sui miei occhi… credo che questi possano dire molto di più di un abbigliamento… anche perchè (e qui ti svelo un segreto!) spesso vesto come in foto, spesso in jeans e camicia bianca, spesso monocolore… comunque sempre minimal, niente occhiali da sole.
Buon fine settimana! 🙂
Solidea
Grazie per il chiarimento. In effetti, sono la rpima a riconoscere una mia deformazione professionale. Ambito lavorativo e vita sociale si intrecciano quasi sempre in me. Forse è perchè la comunicazione (mio lavoro) è uno strumento che si usa quotidianamente e pervade la vita di tutti in ogni momento. In questo senso credo che la tua osservazione sia giusta!Solidea