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 Gordon e le barriere alla comunicazione 
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Messaggio Gordon e le barriere alla comunicazione
Thomas Gordon, psicologo clinico appartenente alla scuola di Palo Alto e sostenitore della comunicazione efficace e dell'importanza dell'ascolto attivo, elenca 12 barriere alla comunicazione.

Vediamole:

1. Dare ordini, comandare o dirigere
2. Minacciare, mettere in guardia
3. Moralizzazioni, far prediche
4. Dare consigli
5. Persuadere con la logica
6. Biasimare e giudicare
7. Manifestare compiacimento
8. Ridicolizzare o usare frasi fatte
9. Analizzare diagnosticare o interpretare
10. Consolare o rassicurare
11. Investigare o indagare
12. Minimizzare o ironizzare

Queste sono le barriere che portano ad un ascolto passivo (e quindi non attivo) del nostro interlocutore. La trasmissione delle informazioni viene ostacola, resa difficile ed il processo comunicativo si svolge su una linea orizzontale piuttosto che circolare.

Il "gioco senza perdenti" che sta alla base della comunicazione efficace, specificato meglio dalla logica win-win, non trova applicazione con queste barriere perchè chi parla verrà sopraffatto dalla barriera posta da chi dovrebbe ascoltare.

Vi è mai capitato di incontrare o usare (volontariamente o non) queste barriere?


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29 lug 2009, 14:55
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Messaggio Re: Gordon e le barriere alla comunicazione
Ciao Solidea, grazie per l'articolo. Ma cosa vuoi dire dunque, che ad esempio non bisogna dare consigli o fare altro come sdrammatizzare? Mi sembrano buone cose fare ciò. Come la vedi in merito a ciò? 15:::


30 lug 2009, 2:24
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Messaggio Re: Gordon e le barriere alla comunicazione
Ciao Omar!
La tua è davvero una bella domanda! :-D

Partiamo dal presupposto che ogni forma di comunicazione assume caratteristiche proprie in base sia alla relazione che intercorre tra le persone che al contesto in cui avviene.

Questo siginifica che in linea generale non possiamo mai tracciare un esempio di comunicazione efficace valido per tutti i casi.

Tornando alle affermazioni di Gordon, che tra l'altro condivido, il concetto è questo: prima di tutto bisogna ascoltare il nostro interlocutore.
L'ascolto attivo è finalizzato non solo a reperire informazioni di contenuto ma anche informazioni sul para verbale e non verbale... insomma con l'ascolto attivo andiamo ad ascoltare anche il cuore di chi ci parla, e le sue emozioni.

L'ascolto richiede sempre un tempo. Ed il tempo varia sempre in base ai bisogni del nostro interlocutore.

Proviamo a fare un esempio concreto.
Una mia amica mi chiama e mi dice che mi vuole parlare.
Mi racconta la sua ultima contorta storia d'amore. Si trova male perchè lui è così... perchè lui fa questo... perchè l'altra sera mi ha detto...

D'istinto verrebbe a chiunque da dire: "ma scusa, perchè non lo lasci? Oppure la prossima volta tu rispondi così... e vedi cosa fa."

Eccolo!!! Questo è stato il nostro consiglio! :-)
Quello che spesso riteniamo importante per aiutare una persona.
(Nota: parlo del solo fatto che abbiamo dato un consiglio e non di ciò che abbiamo detto con quel consiglio.)

A questo punto possiamo farci una domanda: perchè e in che modo il consiglio può rappresentare una barriera alla comunicazione?
Secondo me la risposta è questa: con il consiglio abbiamo chiuso ogni forma di comunicazione. Abbiamo dato una sorta di giudizio nascosto basato sulla nostra esperienza... in sostanza abbiamo detto "devi fare così. Questa è la soluzione".

A questo punto il nostro interlocutore potrebbe visualizzare uno stop.

... continua :-D

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30 lug 2009, 13:54
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Messaggio Re: Gordon e le barriere alla comunicazione
Innanzitutto grazie per la risposta esauriente e concreta, e mentre ti chiedo scusa per essermi inceppato nella parola "ciò". Sai di notte a volte, o comunque quando si lavora molto o si è stanchi, si ha la tendenza ad elaborare frasi "non esattamente corrette" 02s::

Ora ho capito, certamente tu la vedi da un punto di vista formativo, da Coach, ed effettivamente fai grandiosamente bene, in quanto quei tipi di approcci, calati nella problematica esplicatata da te o sulla comunicazione, riescono a risolvere gran parte, se non tutti i disagi comunicativi. Te lo dico in quanto ho un zio formatore e life coach che adopera questi sistemi, solo che la mia mappa mentale notturna in quel momento era un po annebbiata e non riuscivo ad interpretare tutti i tuoi punti 1911:

Grazie e ciao!!


30 lug 2009, 14:10
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Messaggio Re: Gordon e le barriere alla comunicazione
...

Il nostro interlocutore potrebbe ad esempio pensare che non avrà più senso aprirsi con noi per tanti motivi. Ne cito qualcuno:
- perchè ancora non ha seguito il nostro consiglio;
- perchè forse quel consiglio non lo voleva ma desiderava solo essere ascoltato;
- perchè ci vedrà più forti visto che siamo in grado almeno in teoria di risolvere immediatamente il caso;
- perchè potrà pensare che per noi è tutto semplice o che abbiamo sminuito la sua sofferenza.

Proviamo a pensare a quando abbiamo dato un consiglio e siamo rimasti male perchè è caduto nel vuoto (e cioè la persona non l'ha seguito)...
cosa è successo in questo caso?

Anche qui le risposte possono essere molteplici e tra queste potrebbe esserci il fatto che il nostro interlocutore non lo desiderava.

In più, dare un consiglio significa dire cosa si dovrebbe fare.
Quando diamo un consiglio, quello che si dovrebbe fare è sempre coerente con noi stessi, con il nostro modo di vivere e comportarci.
Infatti si usa spesso "Io al posto tuo farei così".

Il punto è: quello che consigliamo è coerente con il nostro interlocutore?

Ascoltiamo il nostro interlocutore per tutto il tempo necessario ed aiutiamolo a trovare la risposta alle sue domande... sarà lui che dovrà consigliarsi.

Il dialogo può essere aperto in questo modo: cosa pensi di fare? Secondo te quale potrebbe essere la soluzione? Quanto è importante per te risolvere questa situazione? Ci tieni davvero a questa persona? Come posso esserti d'aiuto?

In questo modo il nostro interlocutore troverà dentro di sé le risposte necessarie.

Diverso il caso in cui qualcuno ci chiede esplicitamente: cosa faresti al posto mio?

E passo alla seconda domanda: sdrammatizzare la situazione.
Bisogna sempre vedere se questa "tecnica" (scusa il termine) è funzionale o no rispetto alle esigenze del nostro interlocutore.
Per alcuni può funzionare alla grande mentre altri potrebbero generalizzare il nostro atteggiamento e dire: "non mi capisci mai... non mi ascolti... la butti sempre in barzelletta... non te ne frega niente dei miei problemi... te ridi! non puoi capirmi". Ecco questo è il rischio. ;-)

Spero di essere riuscita in queste 4 righe a trasmetterti il mio punto di vista. 15:::

Te cosa ne pensi? :-D

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Ultima modifica di Solidea Vitali il 30 lug 2009, 14:21, modificato 2 volte in totale.



30 lug 2009, 14:12
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Messaggio Re: Gordon e le barriere alla comunicazione
omarstyle ha scritto:
Innanzitutto grazie per la risposta esauriente e concreta, e mentre ti chiedo scusa per essermi inceppato nella parola "ciò". Sai di notte a volte, o comunque quando si lavora molto o si è stanchi, si ha la tendenza ad elaborare frasi "non esattamente corrette" 02s::

Ora ho capito, certamente tu la vedi da un punto di vista formativo, da Coach, ed effettivamente fai grandiosamente bene, in quanto quei tipi di approcci, calati nella problematica esplicatata da te o sulla comunicazione, riescono a risolvere gran parte, se non tutti i disagi comunicativi. Te lo dico in quanto ho un zio formatore e life coach che adopera questi sistemi, solo che la mia mappa mentale notturna in quel momento era un po annebbiata e non riuscivo ad interpretare tutti i tuoi punti 1911:

Grazie e ciao!!


Si, è proprio come dici! Da un punto di vista formativo non potrei pensare e dire diversamente. Hai colto in pieno il mio messaggio!

Di notte si inceppa anche la mia mappa! Mi correggo: può capitare anche di giorno! 09:

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30 lug 2009, 14:16
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Messaggio Re: Gordon e le barriere alla comunicazione
Beh, innanzitutto penso che abbia ragione, fralaltro, hai lasciato intravedere la risposta alla mia seconda domanda ancor prima di rispondere "ufficialmente", all'inzio dell'ultimo intervento. Poi penso che sarebbe il caso di condividere questo dibattito "para-verbal-linguistico" nel mio profilo di Facebook, devo solo trovare la giusta frase per attirare l'attenzione... 02::


30 lug 2009, 15:23
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Messaggio Re: Gordon e le barriere alla comunicazione
Altro errore che commetto, inconsueto per me...

Non averti ringraziato per le delucidanti e utilissime risposte!!


30 lug 2009, 15:29
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Messaggio Re: Gordon e le barriere alla comunicazione
Sono io che ringrazio te per aver aperto questo confronto! :-D

Trovata la frase giusta per fb?

:-D Aggiorno: ho visto che l'hai trovata! ;-)

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30 lug 2009, 15:36
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Messaggio Re: Gordon e le barriere alla comunicazione
Ciao Solidea!
Questo è un gran bel post! 15b:::

Anche io ti avrei fatto la domanda del perchè dare un consiglio (e mi interessa anche il consolare :-D ) potesse essere una forma di comunicazione negativa.

Spesso alle mie amiche offro il mio appoggio con i consigli o con il consolarle un po'... quindi potrei fare di meglio, vero? 01w::

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^_^


30 lug 2009, 16:57
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